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La mesoterapia

Nel 1958 il Dottor Michel Pistor di Parigi conia per primo il termine "Mesoterapia" proponendolo come trattamento medico sulla Presse Medicale.
Nel 1964 fonda a Parigi la Società Francese di Mesoterapia.
Da allora, a fianco dei Medicine, anche molti Veterinari (Scuola Nazionale Veterinaria di Alfort) ottengono con la Mesoterapia brillanti risultati sugli animali, fugando iniziali sospetti di suggestione.

La società Francese di Mesoterapia comincia a raccogliere nel suo seno Medici francesi e stranieri, primi fra tutti gli italiani.
La metodica arriva in Italia agli inizi degli anni settanta grazie a Medici italiani formati in Francia.

Nel 1975 viene fondata in Italia, a Roma, da Carlo Alberto Bartoletti e da suoi collaboratori la Società Italiana di mesoterapia che attualmente è presieduta dal Dottor Sergio Maggiori.
Dal 1975 la Società Italiana di Mesoterapia comincia a diffondere con rigore scientifico questo trattamento medico prima da sola e poi accanto ad altre società scientifiche quali la S.I.M.E. (Presidente Prof. C.A. Bartoletti) e l'A.I.M.E. (Presidente Prof. Renato Lauro).

Oggi la Mesoterapia è anche materia di insegnamento in ambito Accademico nel Corso di Perfezionamento in Medicina Estetica dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Facoltà di Medicina e Chirurgia, Direttore Prof. Renato Lauro, Presidente della Facoltà).

La Mesoterapia è una metodica terapeutica che fa parte della Medicina classica e che consiste nell'effettuare delle iniezioni intradermiche multiple nel distretto cutaneo corrispondente alla zona o all'organo interessato, introducendo minime quantità di farmaco.

Si utilizzano farmaci della Farmacopea Ufficiale opportunamente diluiti nonché preparati omotossicologici.

 

La Mesoterapia è, quindi, un modo diverso di introduzione di un farmaco nell'organismo che presenta numerosi vantaggi, in alcune situazioni, rispetto alla somministrazione del farmaco per via intramuscolare o per via sottocutanea, anche se non esclude, ove sia necessario, l'associazione con un trattamento farmacologico per via generale.

 

I materiali utilizzati per fare Mesoterapia sono essenzialmente una normale siringa ed un ago 30G da 4mm; dovremo, inoculando, inclinare la siringa fin quasi a toccare il piano cutaneo per permettere al farmaco di rimanere nel derma senza passare all'ipoderma e ci accorgeremo dell'avvenuta iniezione intradermica vedendo comparire un pomfo.

 

L'azione principale della Mesoterapia è quella farmacologica con modificazioni tissutali indotte dai principi attivi iniettati, ma è stata studiata anche una stimolazione immunitaria localizzata e generalizzata per una reazione degli elementi dermici del sistema immunitario.
Numerosi studi hanno dimostrato come un farmaco iniettato nel derma persista a lungo nel punto di inoculazione, diffondendo lentamente ai tessuti limitrofi e che la risposta immunitaria ad antigeni inoculati sia più intensa rispetto all'inoculazione per via intramuscolare.

 

Numerose sono le indicazioni cliniche della Mesoterapia: in primo luogo quelle dolorose, dell'apparato locomotore, reumatiche, artrosiche, traumatiche, le nevralgie, le vasculopatie periferiche, soprattutto di natura venosa e linfatica, nella PEFS (cosiddetta cellulite), nelle Adiposità localizzate, nell'invecchiamento cutaneo ed in alcune affezioni dermatologiche; ma sempre e solo ove sia necessario agire localmente.

Detto questo si evince come sia incompleto e generico il termine di Mesoterapia se non accompagnato dall'aggettivo corrispondente alla azione farmacologica interessata; non sarà corretto per il Medico dire di aver fatto una Mesoterapia, ma lo sarà se specificherà il tipo (Ad es.: Mesoterapia antalgica oppure antinfiammatoria oppure lipolitica ecc.) e la zona interessata delle microiniezioni intradermiche.

Le concentrazioni ematiche di un farmaco somministrato per via sistematica possono subire delle modificazioni, a livello del sito d'azione, dovute a diversi fattori:

  1. Età del paziente

  2. Costituzione genetica

  3. Efficienza dell'escrezione renale

  4. Efficienza della biotrasformazione epatica

  5. Interazione con altri farmaci durante l'assorbimento sia in circolo che nei tessuti.

Con la Mesoterapia i possibili inconvenienti sopra citati vengono notevolmente ridotti e risultati terapeutici rapidi possono essere ottenuti con minime dosi di farmaco.

L'impiego della tecnica mesoterapica è spesso indicato in molte affezioni localizzate a livello di distretti cutanei circoscritti, ma si rivela particolarmente utile quando l'età del paziente, le sue condizioni generali ed alcune patologie concomitanti possono controindicare l'uso di farmaci per via sistematica.

Abbiamo già detto che il meccanismo d'azione della mesoterapia è essenzialment6e farmacologico in quanto il concorso di fattori reflessogeni e immunologici, proprio delle prime fasi dell'azione mesoterapica, può essere responsabile dell'esaltazione di alcuni effetti (ad esempio dell'effetto antalgico), ma dal punto di vista qualitativo, tutti gli effetti della mesoterapia sono da attribuire alla caratteristiche del farmaco usato.

E' proprio in base alla scelta del farmaco da utilizzare che noi determineremo il tipo di mesoterapia in questione.

E' stato più volte dimostrato che esiste una correlazione tra l'aumento degli effetti indesiderati e l'impiego di più farmaci contemporaneamente e che l'utilità delle associazioni farmacologiche (i famigerati cocktails mesoterapici) è spesso ricca di dubbi.

Quindi nei diversi tipi di mesoterapia, utilizzeremo un solo farmaco (ad eccezione di alcuni casi in cui sia stato ben documentato che l'associazione di più molecole farmacologicamente attive non sia dannoso per il paziente) opportunamente diluito, tamponato e arricchito di anestetico locale ove questo sia necessario.

Potremo diluire o meno il farmaco scelto con soluzione fisiologica a seconda dell'estensione della zona cutanea da trattare.
Quindi non diluiremo il farmaco se dovremo trattare un distretto cutaneo limitato come nella Sindrome del tunnel carpale, lo diluiremo fino a 5cc trattando un'adiposità localizzata dei trocanteri, lo diluiremo fino a 7cc o più se dovremo trattare le intere gambe con mesoterapia flebotonica per una PEFS (cosiddetta cellulite).

 Quando utilizziamo farmaci particolarmente dolorosi, aggiungiamo alla soluzione 0,5cc di bicarbonato (10mml/10meq) per tamponare l'acidità del farmaco (sec. Ceccarelli) e 0,5cc di anestetico locale se il farmaco utilizzato lo consente (ad esempio utilizzando il diclofenac non è possibile aggiungere l'anestetico locale perché questo precipita formando cristalli).

Gli anestetici locali più utilizzati in mesoterapia sono:

  1. Xilocaina 2% (lidocaina cloridrato)

  2. Carbocaina 2% (mepivacaina cloridrato)

  3. Marcaina 2% (bupivacaina cloridrato)

 

 

 

I farmaci antinfiammatori non steroidei più usati in mesoterapia sono:

  1. Acetil-salicilato di lisina

  2. Ketoprofene

  3. Piroxicam

  4. Diclofenac

  5. Noramidopirina

N.B.: i farmaci steroidei in mesoterapia non devono essere impiegati in quanto l'iniezione intradermica, e quindi superficiale, dei suddetti farmaci può causare un'atrofia cutanea!

Farmaci miorilassanti:

  1. Pridinolo mesilato

  2. Tiocolchicoside

Farmaci vasoattivi:

  1. Naftidrofurile

  2. Xantinol-nicotinato

Farmaci lipolitici:

  1. Coenzima A

  2. Fosfatidilcolina

  3. Aminofillina

Farmaci flebotropi:

  1. Mesoglicano

  2. Sulodexide

  3. Sulfomucopulisaccaride

Farmaci fibrinolitici:

  1. Defibrotide

A seconda delle diverse patologie diagnosticate la durata di un ciclo di mesoterapia potrà essere differente.


Comunque inizialmente la frequenza delle sedute sarà monosettimanale (il rilascio del farmaco da parte dei recettori dermici si completa in circa cinque, sei giorni, quindi non avrebbe senso ripetere la mesoterapia prima di questo periodo di tempo) e successivamente quindicinale fino ad arrivare, ove il Medico ne valuterà la necessità, a sedute mensili o bimestrali come terapia di mantenimento. 

Per approfondimenti si veda Bibliografia.

 

Data ultima revisione: Gennaio 2007

 

 
 
 
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